Contatto di riferimento: Dario Tuorto
INTRODUZIONE AL SEMINARIO
Diverse sono le forme di disuguaglianza che singoli o gruppi sperimentano all’interno dei contesti sociali. Quelle riconducibili a logiche e pratiche discriminatorie sono tra le più insidiose perché chiamano in causa caratteristiche identitarie (ciò che le persone sono) per giustificare esclusione, stigmatizzazione, sfruttamento. La consapevolezza crescente degli effetti delle discriminazioni sulle persone e sulla società ha portato, negli ultimi anni, all’elaborazione di un corpus giuridico più solido rispetto al passato, anche grazie all’azione dei movimenti sociali e politici che si sono fatti portavoce delle istanze di specifiche minoranze particolarmente esposte. Nonostante ciò il tema della discriminazione è ancora un problema grave. Assistiamo, nel nostro paese come altrove in Europa, all’emergere di dinamiche sociali divisive, alimentate da politiche economiche non condivise dalla popolazione e accompagnate da ondate di risentimento che producono consensi crescenti per formazioni e attori politici xenofobi, omofobi e anti-democratici. Laddove questi scenari assumono dimensioni preoccupanti lo spazio della discriminazione si fa pervasivo, finendo per coinvolgere sempre più ambiti del pubblico e delle istituzioni, indebolendo l’azione di supporto delle reti sociali e della società civile, anche grazie alla complicità di linguaggi stigmatizzanti prodotti e diffusi nel dibattito politico e nei media. L’escalation di episodi di violenza contro gli stranieri, il consenso diffuso per campagne anti-degrado e soluzioni law and order testimoniano l’urgenza di una riflessione critica e pubblica sul rapporto tra discriminazione e democrazia.
Il seminario è organizzato dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione e vede come partner il Comune di Bologna, la Città metropolitana, la Rete antidiscriminazione di Bologna e il Comune di Reggio Emilia. A partire dalle esperienze di attivisti, artisti ed intellettuali migranti il seminario intende avviare un confronto tra soggetti che svolgono attività concrete sul tema delle discriminazioni, in modo particolare su quelle che vedono coinvolti i cittadini stranieri.
Nel corso della mattina apriranno i lavori gli attivisti migranti. Nel pomeriggio sarà organizzata una tavola rotonda aperta a ricercatori, studenti, educatori, amministratori e attivisti delle associazioni del territorio, che proveranno a ragionare assieme sulle diverse possibilità di declinare le politiche di contrasto e l’attivismo contro le discriminazioni nei luoghi di vita, di lavoro, di educazione e di produzione culturale.
I RELATORI
Cheikh Tidiane Gaye: senegalese, figura nota nella letteratura migrante in lingua italiana. È conosciuto come un seguace dei cantori dell'oralità africana.
Fairus Ahmed Jama: avvocata specializzata in tematiche dell’immigrazione e delle famiglie.
Ismaila Mbengue: operatore dell’accoglienza ai rifugiati e mediatore culturale a Mantova.
Kaur “Goghi” Sukawinder: attivista sindacale, protagonista della dura vertenza nella cooperativa della logistica Snatt-Gfe a Reggio Emilia
Murat Cinar: Giornalista, scrive in Turchia per la rivista nazionale KaosGL e per i portali di notizie indipendenti Bianet e Sendika. In Italia collabora ancora oggi con Pressenza e Caffè dei Giornalisti. Autore di due saggi sulla storia contemporanea della Turchia.
Suranga Deshapriya Katugampala: regista e film-maker, nasce in Sri Lanka ed emigra in Italia in giovane età. “Per un figlio” del 2016 è il suo debutto alla regia.