Il Contesto

Fare terza missione per il welfare socioeducativo in Emilia Romaga

Oggetto di studio

Il presente “caso studio” ha come oggetto il welfare socio-educativo e il sistema territoriale attraverso cui si articola all’interno della regione Emilia-Romagna.

Contesto di riferimento è l’insieme dei servizi pubblici e privati, delle istituzioni, delle organizzazioni formali e informali – incluso il variegato mondo dell’associazionismo – a cui si dedica la terza missione (TM) del Dipartimento di Scienze dell’Educazione (EDU, d’ora in poi) con interventi mirati alla prevenzione del disagio sociale e delle vulnerabilità socio-educative, familiari e di comunità e azioni volte a contrastare forme vecchie e nuove di povertà educative.

Le azioni in TM di questo caso studio si inseriscono, inoltre, nell’impegno dell’Università di Bologna sull’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, con specifico riferimento agli obiettivi:

  • obiettivo 4: fornire un’educazione di qualità equa ed inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti
  • obiettivo 5:  raggiungere l’eguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze
  • obiettivo 10: ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le nazioni).

Ambiti di intervento

Gli ambiti di intervento delineati da questo caso studio rivestono un interesse strategico a livello regionale per i decisori politici, le realtà del Terzo settore e il mondo delle professionalità del lavoro sociale, soprattutto in anni recenti quando si è configurato, in forma più compiuta, la transizione da un modello di welfare pubblico al welfare mix.

Il sistema del “welfare socio-educativo” si è sviluppato in regione, sin dagli anni ‘70, grazie a specifiche politiche socio-educative che hanno coinvolto enti locali e privato sociale in modo diversificato a seconda delle singole realtà locali e che si è avvalso, in forme diverse, di azioni di intervento con diverse declinazioni di EDU. Questa filiera di interventi ha sollecitato, in EDU, lo sviluppo di una specifica vocazione per la ricerca applicata con approccio interdisciplinare, fin dalla sua fondazione; tale prassi virtuosa si è sedimentata nel tempo, avviando azioni di intervento riguardo la formazione continua degli operatori del settore ed azioni di public engagement negli ambiti del lavoro socio-educativo e dello sviluppo di comunità. In questo contesto, il Dipartimento svolge il ruolo di divulgatore scientifico, sensibilizzazione, attivazione e coordinamento degli interlocutori (stakeholder) del territorio.

Tutti gli interventi di cambiamento sociale avviati sul territorio richiedono ovviamente lo sviluppo “di nuovi metodi e orientamenti, rivendicando una ovvia autonomia dalla pressione degli interessi diretti e dagli orientamenti teorici degli uffici e delle agenzie dei poteri locali” (Colajanni 2015) che in genere necessita di dedicare parte dello sforzo di intenvento allo sviluppo di contesti (setting professionali, tavoli di lavoro ecc.) in grado di avviare e mantenere processi di scambio critico e costruttivo con gli stessi interlocutori del territorio: istituzioni locali, cooperative e terzo settore, servizi, operatori, cittadinanza.

Gli interventi sul territorio si caratterizzano per un knowhow che dalla ricerca di natura applicativa si fa modus operandi di TM ad esempio, la ricerca-azione, come pratica di lavoro volta a produrre trasformazioni nel contesto sociale attraverso una coprogettazione di tipo processuale e partecipativo centrata sulla ricorsività delle azioni di intervento centrata sui bisogni del territorio e la loro trasformazione, la ricerca-formazione, come pratica di riflessività professionale principalmente e esplicitamente orientata alla formazione/trasformazione dell’agire educativo e didattico e il co-design, processo di co-progettazione basato sul coinvolgimento degli stakeholders del territorio nell’elaborazione di un concept che riguardi i bisogni del territorio sul quale elaborare un’idea di intervento progettuale condiviso.

Gli interventi in TM rivolti alla prevenzione del disagio socioeducativo procedono, in genere, da una fase di analisi del contesto e di co-progettazione degli obiettivi e delle azioni da implementare a quella di supervisione delle azioni messe in atto, per concludersi con la fase di monitoraggio/valutazione/restituzione e dissemination degli esiti degli interventi realizzati con ampie ricadute su una pluralità di pubblici differenti. Gli interventi della TM dedicata al welfare socioeducativo riguardano la promozione dell’empowerment individuale – rivolto a ogni età, dalla prima infanzia all’età adulta, alla terza età – e di comunità, attraverso la promozione di processi di cambiamento sociale dall’innovazione dei servizi, alla formazione degli operatori, all’identificazione di “buone prassi”, la co-costruzione di policy in ambito locale e regionale.