Aree di intervento

Il caso di studio prende in considerazione interventi in terza missione che si sono svolti tra il 2015-2019 che si articolano in diverse aree

  1. Interventi di formazione degli operatori e delle comunità professionali dei servizi socioeducativi (cfr. Piano Orientamento Scolastico Modena e Città Metropolitana di Bologna, Eumentorstem, EDU_Golinelli; Master e CAF;)
  2. Interventi di innovazione delle pratiche professionali (“buone prassi”), al fine di delineare protocolli di intervento condivisi o modelli di intervento su tematiche specifiche o la creazione di reti interistituzionali sul territorio (cfr. SAS; CNC; Atoms & co; SOCCES; SALTO; Progetto Valutazione Punto di vista; Ali per il futuro; Up-Led; EDIST; Intervento “Generazioni: percorsi di empowerment”; Blurred Lives Project;)
  3. Interventi di educazione alla cittadinanza e di sviluppo di comunità (cfr. Festa Internazionale della storia; Ibby; Appuntamento con la Fiaba; Bussola d’oro, FarFilò. Formazione alle pratiche filosofiche con l'infanzia e l'adolescenza, Intervento per Expo 2015: Piazze, palazzi del potere…, contributo scientifico per la candidatura UNESCO: I portici di Bologna; EDU-CdLei;)

Committenza, beneficiari, co-promotori, partners o stakeholders

A seconda delle tre aree di intervento, i soggetti coinvolti svolgono il ruolo di committenza, beneficiari, co-promotori, partners o stakeholders. I principali soggetti coinvolti sono stati:

  • Enti locali (Comune di Bologna, Comune di Rimini, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia di Bologna/Città Metropolitana di Bologna, Comune di Modena);
  • Scuole di ogni ordine e grado (IC4 Bologna, Ipsas Aldrovandri Rubbiani, Isart);
  • Cooperative sociali (La Dolce, Open group);
  • Altri soggetti erogatori di servizi pubblici (Promeco)
  • Centri di formazione professionale (Cefal, Ciofs);
  • Terzo settore (Centro Volontariato);
  • Associazioni operanti in diversi ambiti (migrazioni, promozione dei diritti delle donne, inclusione soicio-economica, contrasto alla dispersione scolastica) e soggetti non formalizzati provenienti dalla società civile (ad esempio, gruppi di genitori).

In corrispondenza ai cambiamenti nel welfare socioeducativo dell’ultimo decennio, hanno assunto particolare rilievo gli interventi in TM volti a creare “condizioni di sistema” in grado di facilitare un ruolo proattivo da parte degli stessi interlocutori del territorio nei processi di innovazione e miglioramento del contesto. In un contesto di welfare educativo “mixed”, gli interventi di TM puntano al sostegno del “lavoro di rete” promuovendolo tra gli attori del territorio (beneficiari, stakeholder, partner). Tale obiettivo viene perseguito attraverso l’attivazione di strutture permanenti di confronto (tavoli permanenti di lavoro; cabine di regia; rete di scuole e servizi; osservatori; convenzioni, ecc.) che coinvolgono i diversi attori nei loro diversi livelli di azione (dai decisori politici alle figure di coordinamento, agli operatori dei servizi nei loro rapporti con l’utenza).