IL CONFINE SENZA FINE

Spettacolo di Teatro Forum per riflettere, confrontarsi e superare i confini dati da pregiudizi, stereotipi, culture diverse

  • Data: 08 marzo 2024 dalle 10:30 alle 13:30

  • Luogo: Istituto di Istruzione Superiore Aldini-Valeriani, Bologna

Il confine è una linea che demarca un limite, una barriera che chiude lo sguardo alla conoscenza, un muro che impedisce il passaggio che costringe la libertà. Ma è anche fissità cognitiva, blocco emotivo ed empatico che ci impedisce di vedere oltre l’orizzonte, di superare tutti gli “ego/etnocentricismi”, alimentati dalle stereotipie e dai pregiudizio, fonte di scelta di discriminazione, aggressione e distruzione. 

Come terreno di scambio e di mediazione nel quale scoprire qualcosa di sé, dell’altro e del mondo, nella terra di confine si può sostare e la si può attraversare, per poi tornare sui propri passi o rimanere al di là, in ogni caso con nuove conoscenze, rinnovati pensieri e punti di vista divergenti. 

Nell'ambito della 7° edizione del festival della rete delle biblioteche specializzate di Bologna Specialmente in Biblioteca la Biblioteca “Mario Gattullo”, in collaborazione con il Centro di Documentazione Flavia Madaschi Cassero LGBTQIA+ Center, la Biblioteca del Centro Documentazione Handicap, il Centro Documentazione e Intercultura RIESco del Comune di Bologna e la Biblioteca Scolastica “Fuori catalogo” hanno proposto agli studenti dell'Istituto di Istruzione Superiore Aldini-Valeriani la realizzazione di uno spettacolo di Teatro Forum attraverso cui analizzare il tema del confine, declinabile su diverse linee di pregiudizio ed esclusione, e farlo emergere in modi conflittuali.

Legalità o illegalità, popolarità o isolamento, gruppo dei pari o relazione sentimentale, empatia o indifferenza: la traccia delle scene rappresentate, costruite attraverso un personaggio posto di fronte a scelte dicotomiche, ha evidenziato il dissidio del/della protagonista per invitare la platea a un’identificazione che creasse disagio, che invitasse ogni spettatore a chiedersi se la scena potesse essere cambiata, a volere un finale diverso. 

Grazie alla mediazione del professor Alessandro Zanchettin – in funzione di “jolly” - diversi studenti hanno sostituito il protagonista, in modo da interagire con gli altri attori per cercare insieme delle alternative al conflitto rappresentato; in un momento finale di debriefing ogni “spettattore” ha quindi potuto riflettere sull’ulteriore confine tra intenzione e azione, sulle intenzioni con cui era salito sul palco e gli esiti dell'azione.

Nel complesso, la risposta del pubblico è stata incoraggiante non solo per le persone che si sono effettivamente messe in gioco attraverso la sostituzione del personaggio, ma anche per l’effetto coinvolgente sugli altri spettatori, solidali con chi di volta in volta recitava una propria “soluzione”.